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venerdì 26 maggio 2023

L'OLIO E IL VINO SARANNO RISPARMIATI


Olio e vino e poi il resto.
AI RICCHI NON MANCA MAI.


I poveri nessuno li vuole, danno fastidio, specialmente quelli che esigono dei servizi extra, convinti che sia un loro diritto.

Dottori uccisi e gettati nel campo, altri sono stati sfigurati o picchiati, diversi sono denunciati e devono difendersi in tribunale, tutti sono pure mal pagati. Azioni obbrobriose compiute da alcuni pazienti sofferenti e irascibili che pretendono il trattamento della corsia preferenziale, solo perché sono dominanti quando si trovano nel raggio di azione del loro ghetto di buco di ragno, reagiscono con violenza al dolore sfogandosi coi dottori e infermieri. 

I dottori scappano dai pronti soccorsi e dagli ospedali, perché hanno paura, non è più sufficiente aumentargli lo stipendio. Ultimamente hanno fatto bene le autorità a bloccare tutti i contenziosi spiccati nei loro confronti, sollevandoli della perdita di tempo per difendersi in tribunale.

I ricchi vanno in cliniche private a pagamento e sono serviti bene, nessuno ha paura, ma durerà solo per un po’, il malumore e le ingiustizie durano poco, prima o poi la violenza colpirà. Ci sono molti focolai di rivoluzionari nel mondo in rapido aumento generando turbolenze che devono essere contenute e soffocate, questi stanno rompendo simbolicamente parlando le bottiglie dell'olio e del vino. 

Questo vivere in sofferenza è uno status quo oppure ha un fine?

Chi ha sofferto per le ingiustizie dei prepotenti, chi ha subito il covid con strascichi, chi per la guerra, chi per la crisi energetica, chi è malato e non viene più curato e rimane in lista di attesa nell'archivio del computer, per tutti questi l'olio e il vino sta finendo. 

Chi si accovaccia ed entra nella pancia della barca di latta non sapendo per quanto tempo ci dovrà rimanere, né se vedrà ancora il sole, e neppure sa quanto il Mediterraneo sia grande da attraversare, consapevole che, anche se sapesse nuotare ma subisse un naufragio, morirebbe comunque soffocato dall'acqua, la cosa grave che pure ignora è che gli scafisti appena si trovano al largo recuperano il grosso motore dal barcone e lasciano i naufraghi in balia delle onde. Alcuni di questi recuperati, che sopravvivranno, diventeranno insensibili duri di cuore verso gli altri, per loro l'olio e il vino non esistono proprio

Molta di questa gente che ha subito una di queste ingiustizie, ha intaccato la propria dignità, ha perso la riverenza verso l'autorità, ha perso la paura, ha perso il timore di Dio, e ora odia chiunque abbia potere e si butta a capo fitto nella protesta noncurante del dopo, ma abbraccia l'ignoto ed entra nella mischia globale desiderosa di farla finita, desiderando troncare in questo modo pure il loro dolore, questa gente ha smesso di sognare l'olio e il vino che hanno i ricchi.

Se la protesta è globale, come la possiamo chiamare? Rivoluzione, Armageddon, fine del mondo, oppure un livellamento? La protesta è come l'onda dello tsunami che arriva sulla spiaggia e livella tutto passandoci sopra in andata e ritorno più volte.

Quando le acque si ritirano oltre alla completa desolazione, rimangono l’individuo che si era legato sull'albero in alto, e la ragazza che era riuscita a raggiungere il picco di roccia, finito il temporale, il sole ritorna, e i due scendono e si incontrano e ricominciano con una nuova Genesi, con la ricerca sotto le macerie qualcosa da mangiare. Ma le bottiglie dell’olio e del vino si sono rotte tutte? 

No! I due sopravvissuti vanno a rovistare nei negozi di alimentari, e riescono ancora a trovane alcune intatte.

Non sono scene esagerate, ma previsioni apocalittiche annunciate:

"E sentii come una voce in mezzo alle quattro creature viventi che diceva: “Una chenice di grano per un denaro, e 3 chenici d’orzo per un denaro; e non sprecare né l’olio né il vino!” Rivelazione 6:6

Anche per i ricchi non c'è scampo al livellamento, nel gergo moderno la parola che rende bene l'idea è il reset, un prossimo reset delle risorse.

Mi viene in mente la battuta di Andreotti di alcuni anni fa che rispondendo al giornalista che gli fece la domanda "su quanto sono dure, oggigiorno le condizioni dei ricchi", lui rispose che "i poveri stanno peggio, perché non hanno neppure i soldi" e alla domanda: " il potere che ha lo sente logorante"? Il Senatore rispondeva: "il potere logora chi non ce l'ha". 

Queste sono solo battute umane, di sapienza popolare, ma rendono chiaro che l’olio e il vino non è per tutti.

La vera sapienza non sta nell'ingegneria usata per costruire il drone bomba che si immerge sott'acqua e provoca lo tsunami artificiale, ma sta nel reset, nel fermare lo tsunami, nel salvare l'olio e il vino e renderli disponibili a tutti gli uomini di buona volontà, come suggerisce la seguente scrittura:

"Dove sono il sapiente, lo scriba, l’abile argomentatore di questo sistema di cose? Dio non ha forse reso stolta la sapienza del mondo? Dal momento che il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza, Dio, nella sua sapienza, ha deciso di salvare quelli che credono mediante la stoltezza del messaggio che viene predicato. 1Corinti 1:20

Anche oggi esistono alcune categorie  che si dimostrano eccellenze come lo sono l'olio e il vino, la seguente notizia lo conferma. 

Il 28 mar 2023 (L’Autorità per la ricerca e lo sviluppo dell’energia dello stato di New York (New York State Energy Research and Development Authority, NYSERDA) ha conferito un premio di un milione di dollari ai Testimoni di Geova. Il premio è stato assegnato per l’ecosostenibilità del progetto degli edifici di Ramapo. È la prima volta che questo premio viene vinto nella città di Ramapo e nell’intera contea di Rockland.) 

L'ecosostenibilità è la strada giusta per avere tutti quanti noi, l'olio e il vino.

Tu quando usi l'olio, e quando sorseggi il vino, pensa al significato della metafora che spiega il reset della situazione in cui verremo a trovarci nel prossimo futuro. 


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domenica 17 ottobre 2021

DIO È SEVERO?

Il metodo illustrato
nell'immagine è sbagliato  
tuttavia se il saggio
ascolta la riprensione diverrà 
più saggio
 

DIO NON ESERCITA L’AUTORITÀ URLATA, 


 Far rispettare un patto mediante una punizione per garantirlo, è una severità necessaria e giusta.


Con Adamo Dio stabilì una regola da osservare:

"Dio diede all’uomo questo comando: “Puoi mangiare a volontà i frutti di ogni albero del giardino, ma il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiarlo, perché nel giorno in cui lo mangerai sicuramente morirai”. Genesi 2:16

Lo informò e lo avvisò chiaramente, ma dopo la rottura del patto da parte di Adamo, creatura senza difetto dotata del libero arbitrio, Dio doveva mantenere la parola, era obbligato a intervenire punendolo con severità, perché Adamo trasgredì l’accordo comandatogli, e Dio sentenziò così:

"hai mangiato il frutto dell’albero riguardo al quale ti avevo comandato: ‘Non devi mangiarne il frutto ’, il suolo è maledetto a causa tua; con dolore ne mangerai i prodotti per tutti i giorni della tua vita. Produrrà spine e rovi, e tu mangerai la vegetazione dei campi. Con il sudore della tua faccia mangerai pane, finché non tornerai al suolo, perché dal suolo sei stato tratto: polvere sei e polvere tornerai”." Genesi 3:17


In tutto questo fu severo Dio? 

Si! 

Dovette non solo disciplinare, ma punire, perché le circostanze lo imponevano, la misericordia verso Adamo era fuori luogo. Come dire "hai fatto quello che volevi" nonostante ti avessi avvisato che: 'chi tocca i fili muore', ora raccogli le conseguenze.

Tuttavia, anche se da quell'istante iniziò il deterioramento di Adamo, con un solo finale, la sua morte perché aveva perso la perfezione, Dio vide pure il futuro della progenie dei suoi spermatozoi, che alcuni sarebbero diventati suoi adoratori, così esercitò misericordia verso di loro, concedendo tramite Adamo di nascere. (Noi) 

"...La misericordia trionfa sul giudizio." Giacomo 2:13

Dio risparmiò la progenie di Adamo, provando misericordia verso di loro le diede una seconda possibilità. 


Considero la misericordia un atto di amore (tenere il pollice alzato) quando ciò è auspicabile. Ci va un certo grado di coraggio per assumersi l'autorità di correggere, disciplinare o punire chicchessia, Dio ha questa autorità. Osservando il suo agire, provo un santo timore e mi scruto, nel mio agire con gli altri, e mi sento solamente di dare suggerimenti o probabili soluzioni ai loro disagi, qual ora mi venissero in mente. 


Il giudicare il prossimo non è stato concesso all'uomo ma appartiene a Dio, che in seguito lo concesse unicamente a Gesù, ma non a noi. 

A questa pietra tombale sul giudicare, ci si arriva col tempo perché di norma ogni persona è pronta ad emettere giudizi, ma col tempo e gli anni di vita, si assimila, piano piano quel bellissimo principio che dice:

"Smettete di giudicare affinché non siate giudicati, perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati" Matteo 7:1


Ma ora da vecchio cerco di imitare un po' l’immagine di Dio, credo di aver raggiunto la serenità e mi vengono spontanei solo eventuali suggerimenti o le eventuali soluzioni, nulla più.


Concludo col pensiero che la severità di Dio fa parte della vera giustizia.



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domenica 11 luglio 2021

IL PECCATO

IL PECCATO



Una mela incompleta

 

Quali sono alcune certezze?


Gli ecosistemi: da quello dell’acqua col circolo tra nuvole e mari, a quello dei frutti delle piante e dei suoi semi, alla nascita e morte degli animali, a come siamo fatti noi, tutto quanto il creato con un equilibrio perfetto ci conferma la certezza che esiste un Creatore.


 La bellezza dei tramonti, dei fiori, e delle foreste. 


La bontà, dei nutrienti al completo, i frutti della terra ottenuti al naturale anche in colture intensive, o idroponiche in serre con pannelli solari, ci danno la certezza che il Creatore esiste ed è Buono.


 La crescita di ogni cosa, oltre che delle piante, dai semi, ma anche della conoscenza, della cultura, dell'intelligenza, delle invenzioni, dei servizi, del livello di vita, della qualità della convivenza, ci danno la certezza che tutto è stato creato con un progetto, un programma con un traguardo e un premio finale.


La vita in un paradiso terrestre con persone che hanno eliminato completamente i contrasti e gli attriti, che lubrificano i contatti provando il desiderio e il piacere di rendersi utili con gli altri. Persone che hanno superato le animosità, consapevoli e promotrici del 'vivi e aiuta a vivere', persone che hanno desistito dal peccato. Esistono già persone simili come lo fu Maria Teresa di Calcutta, dedite agli altri, e senza pretese per sé stesse, che collaborano volontariamente al bene altrui traendone gioia personale. Persone di questa sostanza, che hanno raggiunto la pace coi sensi e dei sensi, se le immaginiamo estrapolate dal tessuto dell'umanità e collocate in una grande isola del Mediterraneo, (mare interno calmo sicuro e fiorito, a misura di barca a vela, la culla delle idee e invenzioni), (non i Caraibi violenti con tempeste, uragani, squali e pirati). Un'isola dove un gruppo di progettisti suggerisce le linee guida, a un gruppo desideroso di collaborare per eseguire i loro progetti, si formerebbe una convivenza pacifica, senza paure, dove tutti hanno il meglio dell’ultima innovazione. Questa è un'altra certezza, il desiderio che l’uomo pacifico ha di vivere la sua vita in un Paradiso terrestre.

 

Qual è l’ostacolo da superare?

IL PECCATO

È vero che  'la pace coi sensi' e il 'vivi e aiuta a vivere', sono i lubrificanti che eliminano gli attriti della convivenza, ma è pure vero che il peccato è l'ostacolo che genera l’attrito. Non mi riferisco al peccato: non rubare, non ammazzare, ecc. ma a quel rumore di fondo noioso che disturba l’equilibrio, che va eliminato, cioè "il cattivo funzionamento dell'individuo". Tutti noi siamo consapevoli di volere la pace, la sicurezza, la bellezza, il meglio per noi e per gli altri, un sentimento che ci accomuna, ci avvolge e ci spinge in avanti per agguantare questo vivere da paradiso, ma non ci riusciamo, perché? 

Perché funzioniamo male, ci manca qualcosa, un ponte per superare l'abisso dovuto a questo peccato di fondo che è l'imperfezione, non abbiamo più la completezza. (Infatti, peccato significa, ‘ mancare il bersaglio ' mancare di qualcosa o averlo perso). Ecco l'ostacolo, 'IL PECCATO'  che tutti hanno fin dall'inizio. Pensiamo forse che non ce la faremo mai a vincerlo e gettiamo la spugna? Rinunciamo alla certezza del paradiso terrestre? No! no! esiste il piano 'B' la via di fuga, la finestra aperta, dalla quale osserviamo il paradiso terrestre. 

Ora noi ci troviamo nella camera della speranza mentre guardiamo fuori dalla finestra e sogniamo il Paradiso. 

Come in un grande progetto, dove tutto viene programmato dall'inizio, così è stato per il superamento dell'ostacolo, sottolineato da oltre centinaia di affermazioni bibliche che confermano che sarà Gesù a eliminare l'ostacolo, togliendo l'imperfezione dovuta al peccato. 

Anche Giovanni Battista ne era convinto:

"Il giorno successivo, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: “Ecco l’Agnello (l'uomo, il sacrificio, il ponte, il liberatore, la certezza) di Dio che toglie il peccato del mondo". Giovanni 1:29

È questa la certezza definitiva; l'eliminazione del peccato di fondo, ossia, fare il salto verso la perfezione, lasciandoci dietro la colpa.




Il peccato è l'abisso che ci separa dalla PACE E SICUREZZA da vivere in un paradiso, ma ci serve il ponte, il riscatto di Gesù.


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sabato 27 marzo 2021

DIO DETESTA L'INFERNO

Quello vero


Quello falso

DIO DETESTA L'INFERNO 

 


Questo dipinto a destra raffigura l’inferno di Dante. 

Fu lui che descrisse l'inferno di fiamme. 
L'inferno di fuoco, è l’eredità immaginaria che ci ha tramandato il Medio Evo, questo concetto fu fortemente radicato con usanze e torture inumane, utilizzate dalla falsa religione.
 
L'idea che esista un inferno di fuoco nell’aldilà è ormai superata da un pezzo, ma rimane sempre l'inferno del reame fisico; tuttavia, la falsa idea che Dio farà tabula rasa di tutti indiscriminatamente, è una vera idiozia. Lui non ha concepito nessun inferno. Pensate anche alla scemenza di coloro che dicono: "Dio voleva un altro angioletto in cielo vicino a sé, e ha preso il tuo bambino". Dio non dà l'inferno alla mamma o a te per essere più felice Lui.
Ha lasciato a tutti la libertà di scelta, avvisa i malvagi di cambiare condotta e protegge i suoi che hanno fede in Lui.
 L'inferno attribuito al Dio buono, è ridicolo, Lui non ha creato le persone per poi arrostirle sul fuoco. Applicando lo stesso principio alla nostra vita in questo sistema di cose, è impensabile che Lui distrugga i suoi nemici malvagi facendoli soffrire. 
Ma se diventasse necessario, interverrebbe salvando i suoi servitori, sottraendoli dal potere  del malvagio, come fece con Lot, con Giuseppe, con Davide, con Enoc, con l'intera nazione degli israeliti schiavi maltrattati nell'Egitto, con Rab e la sua famiglia, con i primi cristiani a Gerusalemme nel 70 dc, salvò Noè dal diluvio, Dio protegge ogni suo servitore che ha fede in Lui, sia il singolo che 100.000.000. 
 
Possiamo tuttavia dire che una specie d'inferno esiste in questo sistema di cose per colpa dei malvagi, un esempio è di come vivono i bambini nelle bidonville che piangono vicino alle fogne a cielo aperto, per colpa dell'avidità di alcuni uomini che non hanno saputo prevedere le conseguenze delle loro trivellazioni.
 
La parola di Dio non ci trasmette l'idea di un Dio giustiziere, ma l'idea di un Dio Salvatore. 
Pure i profeti vanno interpretati con discernimento, avendo questi assunto, con l’ispirazione divina, l’autorità di parlare nel nome di Dio, decretandolo come autore di ordini amorevoli, e a volte autore di azioni di giudizi, vendette, e punizioni. Alcuni profeti che hanno subito grande stress da parte dei loro nemici, sotto ispirazione hanno profetizzato il loro giudizio.
L'idea che Dio punisca, risale al giardino dell'Eden, alla disubbidienza di Adamo, alcuni pensano che Dio abbia punito Adamo cacciandolo dall'Eden.
In realtà lo sfrattò e lo abbandonò in parte a sé stesso lasciando che vivesse la propria vita di indipendenza, subendo pure la conseguenza  della vecchiaia. Ma la vera azione che fece Dio fu quella di salvare una parte dei suoi discendenti per riempire la terra, inserendo nel programma il seme della donna spirituale che avrebbe generato Gesù:
"E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei. Egli ti schiaccerà la testa e tu gli schiaccerai il calcagno" Genesi 3:15
Il decreto esprime chiaramente la volontà di Dio di salvare il seme della donna spirituale, eliminando definitivamente il seme del malvagio schiacciandoli la testa. 
Dio è dunque il Salvatore dei fedeli ubbidienti.
Con il libero arbitrio ognuno di noi, come fece Adamo, può decidere per sé stesso cosa fare sia in ciò che è bene che in ciò che è male.
Non si può dare la colpa a Dio solo per il fatto che ci dà la massima libertà di agire. Siamo liberi di fare come vogliamo, di fumare o di drogarci, ma poi non possiamo dare la colpa a lui se il nostro operato risulta un disastro. Chi semina vento raccoglierà uragano. Se vieni avvisato di non fumare e tu fumi e poi ti viene il cancro, non puoi incolpare colui che ti ha avvisato.
Quindi l'idea dell'inferno, della tortura, della severa punizione, non è da Dio ma degli uomini che desideravano punire i propri nemici, e uno di questi fu Dante con la sua commedia che definì divina, mettendoci dentro i suoi nemici. 
Di se, Dio disse che non ha mai comandato una simile azione: 
"...edificarono gli alti luoghi di Baal che sono nella valle del figlio di Innom per far passare i loro figli e le loro figlie attraverso [il fuoco] a Molec, cosa che io non comandai loro, né mi salì in cuore di fare questa cosa detestabile…" Geremia 32:35
L'inferno nel reame spirituale è fasullo, Dio lo detesta, ma purtroppo è vero nella realtà della nostra vita. 
Fu l'uomo martoriato, dominato ingiustamente che per vendicarsi dei suoi nemici invento l'inferno, attribuendolo poi a Dio con l’idea della punizione e vendetta.



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venerdì 19 febbraio 2021

CHI E' SENZA PECCATO SCAGLI LA PRIMA PIETRA

   

  Il pentito
 desidera
 il perdono
  
UNA DELLE FRASI PIU' FAMOSE DETTA DA PERSONAGGI CELEBRI  E'

"Chi è senza peccato scagli la prima pietra"

Frase attribuita a Gesù, ma molto probabilmente è di un anonimo., Perchè?

il vangelo che attribuisce questa frase a Gesù è il vangelo di Giovanni

"disse loro: “Chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra contro di lei" Giovanni 8:7

Gli storici dei Vangeli asseriscono che è una frase aggiunta alla traduzione della settanta, pertanto molto probabilmente non furono dette da Gesù ma da un anonimo .

Tuttavia questa citazione è una asserzione talmente veritiera e inopinabile da essere attribuita al personaggio più saggio della storia, Gesù. 

Frase che fa cessare all'istante qualsiasi disputa. 

Il concetto espresso è ancora più di peso, cioè: nessuno è intoccabile, e all'altro estremo: tutti hanno la possibilità di scegliere la strada per la guarigione.  "IL PENTIMENTO "

Trasmette la saggezza che Dio si trovi nel perdono. 


Vedi

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martedì 16 febbraio 2021

LA COLPA

   

Se ti fai carico della colpa e
ti metti sotto ti schiaccerà.
 COME UN MACIGNO LA COLPA DIVENTA SEMPRE PIU' PESANTE


Il direttore del carcere che desiderava migliorare l'ambiente per il bene dei reclusi meditava e osservava dalla finestra del suo ufficio, prospiciente il cortile sottostante dove si trovavano i carcerati.

 

E mentre li osservava notò che avevano caratteri molto diversi, c'era lo spaccone, c'era il timido, il solitario che dal suo angolo osservava ogni movimento degli altri, c'era chi si faceva rispettare con maniere brusche e chi era rispettato perché aveva autorevolezza, così si fece convinto che i reclusi sono molto diversi fra loro e decise di aiutarli e si chiese:

Come posso discernere fra loro chi è disponibile ad aiutare gli altri? Uno che incoraggi i deboli, coloro che sono come pecore senza pastore?

Al Direttore che desiderava migliorare il modo dei carcerati gli venne in mente la frase che disse Gesù:

"Gesù (che fu disponibile e si offri per aiutare gli smarriti) vide una grande folla e provò compassione per quelle persone, perché erano come pecore senza pastore (deboli). E cominciò a insegnare loro molte cose." Marco 6:34

Pertanto, il Direttore del carcere, per realizzare il suo progetto, doveva trovare un insegnante capace disposto ad aiutare gli altri e in grado di far sentire quegli schiavi liberi.

Desiderava riscattarne qualcuno: 

“…se qualcuno commette un peccato, abbiamo un soccorritore presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. Lui è un sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non solo per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.” 1Giovanni 2:2

Il direttore pensò che fra i reclusi ci potesse essere qualcuno condannato ingiustamente, che potesse pagare per altri reclusi, ma non lo trovò.

 "nessuno di loro potrà mai redimere un fratello, né dare...un riscatto per lui" Salmo 49:7

Il direttore pensò ad uno esterno dal carcere, uno innocente e senza colpe che può riscattare i peccati altrui, e gli venne in mente che l’unico possibile era Gesù Cristo.

"il Figlio dell’uomo è venuto...per dare la sua vita come riscatto in cambio di molti”. Matteo 20:28

Così il direttore del carcere mise a disposizione dei reclusi delle Bibbie, affinché coloro che avessero voluto, potessero attingere il suo insegnamento dal Vangelo.

 

Ragioniamo ora su alcune sfumature di colpe considerate veniali minori: tipo la negligenza, scarsa ubbidienza, spirito di indifferenza, arroganza, spilorceria o tirchieria, freddezza, o pigrizia, chi ha una di queste caratteristiche, percepisce di essere osservato e giudicato e ritenuto una compagnia discutibile, ebbene queste colpe punite con sguardi di disapprovazioni e parole di dissenso, sono una punizione diretta, sgradita, ma utile se contenuta.

 

Esaminiamo alcune di queste colpe da vicino, per esempio, quando ti dicono:

 

- “sei pigro non fai abbastanza”

Un vero macigno per chi è sensibile, ti fa sentire in colpa anche se hai fatto il mondo intero. Questo succede, perché non esiste un limite al fare, non fai mai abbastanza.

 

- “fai del tuo meglio non essere negligente.”.

È una condanna indiretta, ti fa sentire in colpa per ciò che fai, questa affermazione classifica il tuo operato come scarso, difettoso. Ma ricordiamoci che Gesù era consapevole dei limiti dei suoi discepoli:

"Egli disse loro: “Venite in privato, voi, in un luogo solitario, e riposatevi un po’…’ Marco 6-31

Gesù mostrò empatia, comprese i bisogni dei suoi discepoli.

 

- renditi utile - sei un finto malato

Come dire se vuoi essere dei nostri datti da fare.

La morale per queste colpe considerate minori, è che esiste già un senso di colpa ancestrale inevitabile, ereditato da Adamo, che già basta, pertanto non facciamoli soffrire ulteriormente, costruendogli addosso un’etichetta sgradevole.

Lo fecero i Farisei che colpevolizzarono di lavorare di sabato i discepoli di Gesù, che per fame, raccoglievano le spighe di grano e ne mangiavano i chicchi, a questi Gesù disse:

E aggiunse: “Il Sabato è stato fatto per l’uomo, e non l’uomo per il Sabato.” Marco 2:27

“In un’occasione Gesù attraversò di sabato dei campi di grano. I suoi discepoli ebbero fame e si misero a cogliere delle spighe e a mangiarle. Vedendo questo, i farisei gli dissero: “Guarda! I tuoi discepoli fanno ciò che non è lecito fare di Sabato”… “Lui disse loro…se aveste capito cosa significa questo: ‘Voglio misericordia, non sacrificio’, non avreste condannato gli innocenti”.

Per i farisei i discepoli peccavano di violare la legge del sabato, per Gesù era un atto di misericordia permettere di mangiare chicchi di grano per fame.

Pertanto, la morale è, usiamo con cautela le seguenti parole attribuendogli delle colpe:

'sei pigro' , 'fai di più ', 'datti da fare ', 'fai tutto il possibile ', ‘sei pettegolo.’

Queste sono parole utili per spronare, ma se ripetute sovente diventano parole che deprimono chi è sensibile e lo fanno sentire sempre in colpa e abbattuto, non più in grado di pensare e riflettere serenamente. 

Anche se la pietra della colpa è piccola, è sempre faticoso trascinarsela dietro, ci riduce a carcerati con la palla al piede, si vive meglio liberi da colpe.

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domenica 3 gennaio 2021

CONOSCERETE LA VERITA' E LA VERITA' VI RENDERA' LIBERI (LIBERI MA CONDIZIONATI)

Crepaccio sulla neve   
se lo conosci lo eviti.
 
 PERCHÉ CONOSCERE LA VERITÀ È CONDIZIONANTE?

Gesù ci insegnò che conoscere la verità ci libera da una schiavitù.  Ed è verissimo, per esempio conoscendo la verità sull'inferno che non esiste, si é liberi dalla paura del tormento delle sue fiamme.

Allora, perché conoscere la verità ci condiziona? Ti condiziona perché la conoscenza delle cose dannose o premianti, ti condiziona al fare o non fare una determinata azione.

Faccio un esempio: se devi collegare due fili spelati e sai che passa corrente, (quindi conosci la verità) sei condizionato nel tuo agire, e non afferri direttamente i fili per non prendere la scossa.

Quindi la verità ti libera dal fare una cosa sbagliata, è ti da la libertà di fare quella giusta, ma ti condiziona pure a farlo per il tuo bene.

  Ecco perché la verità ti libera 2 volte ma ti condiziona.

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lunedì 26 ottobre 2020

SI CONTINUANO A BRUCIARE LE BIBBIE

  

Un rogo intellettuale 
simile ai roghi 
del Medioevo 

OTTOBRE 2020 RESPONSABILI RELIGIOSI DI ALTO RANGO GETTANO LA SACRA BIBBIA IN UN FALÒ SIMBOLICO

Come?

Quando dicono che la Bibbia è un libro vecchio superato obsoleto.

Quando insegnano principi che sono contrari alla Bibbia: come lo stravolgimento della famiglia condonando un sesso che va oltre il maschio e femmina, o che il nostro primate era animalesco.

Quando scusano il peccatore non pentito dicendo che è nostro fratello, dimenticando che il fratello di Abele, Caino, fu condannato da Dio perché era peccatore volontario e impenitente.

Bruciano la Bibbia quando dicono che il male sia bene e il bene sia male.

"Guai a quelli che dicono che il bene sia male e che il male sia bene,a quelli che presentano le tenebre come luce e la luce come tenebre,a quelli che fanno passare l’amaro per dolce e il dolce per amaro!" ISAIA 5:20

In buona sostanza bruciano le bibbie negando il loro contenuto e contraddicendolo, o anche solo sminuendolo. 


Quando invece la Bibbia è Sacra perché è la parola di Dio.

La Bibbia è  tutta ispirata.

"Tutta la Scrittura è ispirata da Dio ed è utile per insegnare,..." 2 Timoteo 3:16

È vivente ed esercita potenza ha cambiato la personalità di miliardi di persone, guidandole a prendere decisioni giuste.

Le sue profezie del passato si sono adempiute tutte, e ci annuncia quelle future.

Ci ha fatto da tutore per riconoscere il figlio di Dio, il quale ci garantì di essere anche la Via, la Verità, e la Vita, promettendoci la Libertà mediante la Conoscenza della Verità .

Chi nega queste verità  descritte nella Bibbia la sta bruciando anche oggi.

E  chi lo fa pecca d'orgoglio perché non può essere più grande di Dio, si può innalzare nel suo io a essere più in alto di Dio ma non sarà mai più grande.

Vedi anche:


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sabato 24 ottobre 2020

UNA DOMANDA DIABOLICA

     Se tu sei figlio di Dio,    
dimostralo.


GESÙ È FIGLIO DI DIO? 

Le domande che il Diavolo fece furono sempre subdole ingannevoli e fuorvianti.

Classica fu quella fatta nell'Eden:

 "È così che Dio ha detto?" 

Con questa domanda, Satana mise nella mente di Eva il dubbio che Dio fosse bugiardo.

E per due volte fece la domanda a Gesù: 

"Se tu sei figlio di Dio?" 

Il ‘se’ è dubitativo, come dire, dimostrami che tu sei figlio di Dio? E mise in dubbio la sua discendenza. 

Suo padre Geova confutò questo dubbio, confermando per ben tre volte con la voce dal cielo, che era suo figlio approvato.

La prima fu al suo battesimo:

1.            "dal cielo venne una voce: “Tu sei mio Figlio, il mio amato Figlio. Io ti ho approvato" Luca 3:22

2.            La seconda volta fu nella trasfigurazione : "...una nube luminosa li coprì con la sua ombra, e una voce dalla nube disse: “Questo è mio Figlio, il mio amato Figlio, che io ho approvato. Ascoltatelo". Matteo 17:5

3.            La terza fu poco prima di morire : "Padre, glorifica il tuo nome”. A quel punto si udì una voce dal cielo che disse: “L’ho glorificato e lo glorificherò di nuovo”. Giovanni 12:28

Con queste conferme fatte da Dio stesso, Satana fu smentito e rivelatosi un bugiardo.

 

LE PROVE

Oltre all'approvazione diretta di Dio stesso dal cielo per tre volte, ci furono altre prove.

-Lui stesso ne era certo e convinto.

-Sua madre si comportò come se lo fosse, non espresse mai il minimo dubbio.

-I suoi Apostoli si convinsero, tanto da dare la propria vita per Lui.

-Anche se i suoi fratelli dubitarono in un primo tempo, in seguito due di loro lo seguirono, Giacomo e Giuda e scrissero entrambi una lettera che si trova nella Bibbia.

-Pure Giovanni Battista si accertò che fosse il Messia quando mandò alcuni uomini a chiederglielo e Gesù rispose con l'evidenza dei suoi miracoli:

“Giunti da Gesù, gli uomini gli dissero: “Giovanni Battista ci ha mandato da te per chiederti se sei tu colui che deve venire o se dobbiamo aspettare un altro”. Gesù  rispose loro: “Andate a riferire a Giovanni quello che avete visto e udito: adesso i ciechi vedono, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono purificati, i sordi sentono, i morti sono risuscitati e ai poveri viene annunciata la buona notizia. Felice chi non trova motivo per dubitare di me!” Luca 7:20-23

 

Queste parole rafforzarono così tanto Giovanni Battista da urlare dal fondo della prigione,  accuse al Re e alla sua concubina, finché ci rimise la testa per la sua ferma convinzione che Gesù fosse il figlio di Dio.

“Erode, infatti, aveva fatto arrestare Giovanni e l’aveva fatto incatenare e mettere in prigione a motivo di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo,  perché Giovanni gli diceva: “Non ti è lecito averla”… Allora lei, istigata da sua madre, disse: “Dammi qui su un piatto la testa di Giovanni Battista”…Quindi mandò a decapitare Giovanni in prigione. La sua testa fu portata su un piatto e data alla ragazza, e lei la portò a sua madre.” Matteo 14:3

Giovanni Battista non avrebbe rischiato la sua testa se non fosse stato certo che Gesù fosse figlio di Dio.

Possiamo dire senza ombra di essere smentiti che Gesù è figlio di Dio.

Con le sue domande Satana si rivelò un bugiardo! 

Il suo tentativo di oscurare la verità, che Gesù predicava dicendo: 

“Colui che crede in me avrà vita eterna” fallì.


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